detto sottovoce, si tratta di un gioco che mi fa incacchiare!Francesco Baiocchi ha scritto:A parte il fascino in sé della discussione, la mia visione del problema per quanto riguarda il gioco è estremamente pragmatica.
Si tratta di un gioco sostanzialmente internazionale, che peraltro noi stessi giochiamo volentieri in contesti internazionali..
stò prendendo degli schiaffi mica da ridere, ultimamente... altro che contesti internazionali, perderei anche giocando da solo!
Francesco Baiocchi ha scritto:E allora la mia opinione è che si usino sempre e comunque i nomi inglesi (che sono i nomi originali del gioco) così che ogni giocatore (italiano o magrebino che sia) non debba tenere a mente diciotto diverse varianti di nomi e abbreviazioni nella scrittura degli ordini e nella diplomazia.
Io comunque quando devo scrivere gli ordini su carta uso sempre e solo le abbreviazioni inglesi.
Seriamente...
La nomenclatura inglese è una delle "opzioni". Lasciare intradotta la plancia ha una sua logica non solo per l'utilità data dall'uso dei giocatori ma anche (e, per me, sopratutto) per rispetto alle origini del gioco.
Mi sembrava di averlo scritto in uno dei miei primi post sull'argomento, forse non sono stato chiaro.
O non si traduce o, secondo me, ecc ecc...
Michele