Wikileaks: Quando la "Diplomacy" viene a galla

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zemaniac
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Wikileaks: Quando la "Diplomacy" viene a galla

Messaggio da zemaniac »

Salve ragazzi,

ho scritto oggi un articolo sul mio blog traducendo un "cable" dove si parla dell'incidente Calipari e mi incuriosisce sapere cosa ne pensate di Wikileaks, il sito che ha alzato il velo d'ipocrisia che copre le relazioni diplomatiche tra gli stati nel mondo.

La domanda non mi pare stupida visto che tutti abbiamo una passione per un gioco dove la diplomazia è l'elemento cardine.
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saltaquaglia
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Re: Wikileaks: Quando la "Diplomacy" viene a galla

Messaggio da saltaquaglia »

Ognuno di noi, potendo sapere che cosa dicono i vicini, gli amici, i parenti stessi, probabilmente troverebbe buoni motivi per guardare gli altri con occhi ben diversi, se non per commetere qualche omicidio. Ovviamente esagero, ma riconoscerai che c'è del vero in questo. Le invidie, le incomprensioni, le piccole e grandi cattiverie, gratuite o no, sono componenti che formano l'animo umano... ed è bene che siano il più possibile relegate alle mura domestiche o alle pareti craniche, per una pacifica convivenza.
Non si tratta semplicemente di ipocrisia, credo invece che sia uno stratagemma della nostra specie, che ha fatto della socialità la sua forza e che continua ad essere un animale sociale anche al giorno d'oggi, in un'era in cui ci illudiamo di non essere più nemmeno animali.
Questo, tra persone normali, adulte e si suppone, ragionevoli.
Le nazioni non sono adulte. Le nazioni hanno esigenze immediate, irrinunciabili, o meglio, a cui rinunciano sempre e solo in presenza di una minaccia più forte del desiderio.
Le relazioni tra nazioni, pur celate dietro protocollo, etichetta, sorrisi per i fotografi e tappeti rossi, sono uguali ai litigi tra bambini per avere il gioco più bello. Forse una singola persona può avere alti ideali, nobiltà d'animo, slanci altruistici. Ma ti immagini quanto durerebbe una nazione che si comportasse così?
E poi arriva wikileaks e manda all'aria tutto quanto. Il problema è che per ragioni di spazio, di reperimento del materiale, per ragioni molto pratiche, non può trattare tutte le nazioni allo stesso modo. Ce ne saranno alcune più pesantemente colpite, altre meno, alcune per nulla. A questo punto è come giocare a briscola alcuni a carte coperte, altri a carte scoperte. Direi che la situazione diventerebbe peggio di prima. Se le vergogne e le piccolezze di tutti diventassero accessibili nella stessa misura, forse ne deriverebbe qualcosa di buono. Forse si svilupperebbe un tipo di rapporti internazionali fondati più sulla condivisione e la collaborazione, dopo un periodo senz'altro doloroso di assestamento. O forse finirebbe tutto in pochi secondi....
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Francesco
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Re: Wikileaks: Quando la "Diplomacy" viene a galla

Messaggio da Francesco »

Sono d'accordo solo in parte. E' sicuramente vero che Wikileaks privilegi alcuni governi, di fatto lasciando emergerne altri. Ma la vera domanda è se sia giusta la cosa in sé.
Cioè, se Wikileaks avesse tempo e materiale per occuparsi di tutto lo "scibile occulto", anche in quel caso avrei qualche dubbio sulla liceità di buttare tutto per aria. Innegabilmente il sistema si basa su un equilibrio, a volte precario, a volte ben più solido. "Abbattere il sistema" è la prerogativa di ogni rivoluzione, ma è importante che la rivoluzione abbia in sé il germe della ricostruzione. Ecco, quello che non mi piace di Wikileaks è che ponga delle basi distruttive, ma la rivoluzione devono farla gli altri, semmai. Distruggere senza un obiettivo non è saggio, a mio parere.
Ora, non è che Wikileaks parli di rivoluzione; ma ciò non toglie che denudare le ipocrisie del sistema (finanche in quelle particolari dei suoi componenti) sia un atto ostile - ben venga l'ostilità e ben venga anche la rivoluzione! - ma Wikileaks deve prendere coscienza del valore simbolico (e non solo) del suo operato, agendo di conseguenza. Non può rimanere una "voce": deve organizzare a livello sistematico una campagna di lotta, se vuole dare un senso al suo operato.
E questo è il mio umile parere!
La filosofia è come la Russia: piena di paludi e spesso invasa dai tedeschi.
zemaniac
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Re: Wikileaks: Quando la "Diplomacy" viene a galla

Messaggio da zemaniac »

sono d'accordo, ma come puoi organizzare una lotta se il tuo leader è costantemente sotto accuse messe in piedi solo per diffamarlo e imbrigliarlo?


Io li seguo su Twitter e rilasciano valanghe di roba. Speriamo bene.
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Alex
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Re: Wikileaks: Quando la "Diplomacy" viene a galla

Messaggio da Alex »

Provo a guardare la faccenda da un altro punto di vista.
Abbiamo questo sito che butta fuori un sacco (decine di migliaia) di documenti sulla guerra Usa in Afganistan.
Che documenti sono questi? In realtà pare che fossero tutti documenti correnti, che ben poco hanno aggiunto alla visione che una persona interessata poteva già avere. Ma erano migliaia e nessuno ha smentito la loro originalità.
Chi ha pagato per questo? Si sa se qualcuno abbia cercato il responsabile della "fuga di notizie" ? Sono stati trovati? Puniti? Boh! Il trionfo della democrazia, direi. Di certo l'autore del sito era bello e tranquillo senza nessun pensiero in testa.

Prima della seconda ondata, abbiamo dunque un uomo riconosciuto come "libero" e "indipendente". Abbiamo un mezzo di comunicazione che non suscita nessun dubbio e abbiamo una fuga di notizie non punita in nessuna maniera. Se ne aveste possibilità, la sfruttereste un'opportunità come questa?
A questo punto, chiediamoci per un attimo, se sia possibile in questo mondo per un australiano quarantenne mettere in scacco 4 o 5 servizi segreti statunitensi con finanziamenti poco limitati e filarsela con più di 700.000 documenti sull'Iraq e l'Afganistan.

Ok. Adesso come sfruttiamo la nostra bomba informatica a nostro vantaggio? :) Beh, possiamo contattare certi governi a noi non congeniali. E se non fanno quello che vogliamo, il nostro amato sito potrebbe "liberamente" pubblicare qualcosa di brutto a riguardo. Come si fa poi a vedere se sono informazioni vere o fittizie? Il monitor del PC non può dare questa risposta, e a nessuno serve una risposta del genere. I giornali e le tv riproporranno con estrema gioia tutto il materiale e starà poi agli altri difendersi ( ci ricordiamo che il sito ha adesso un'aura di "portatore di verità" ? ). E vai tu ad analizzare e smentire migliaia di notizie.
- Berlusconi è citato come donnaiolo? Chi se ne frega. Questo è un tema per giornaletti scandalistici.
- La Cina in realtà sta pensando di "consegnare" la Corea del Nord agli americani? Questo è già più grave. Come cambieranno le relazioni tra cinesi e nordcoreani adesso? Chi trarrà vantaggio se questi due litigano tra di loro?
- non vieni a patti con me? ed allora il sito pubblica che hai (tu personalmente) fondi neri sparsi per il mondo. Quindi sei costretto a difenderti e sappiamo tutti che difendersi dai pretesti è molto difficile, solo per il tempo che ci si mette ad argomentare bene il tutto. Anzi, la difesa porta via risorse, che potevano essere usate per altri fini.

Per come la vedo io, siamo di fronte ad un arma della nuova/vecchia guerra informatica. Ben congegnata e pure funzionante direi. Abbastanza potente sia come arma di ricatto che come mezzo vero e proprio per colpire, tra i molti, coloro che ti stanno sui coglioni!
Adesso Assange ha pure la possibilità di diventare un "ingiustamente accusato" (di molestie sessuali) per aumentare il suo prestigio, e prima o poi, perchè no, lo fanno martire (per una giusta causa, eh)!

Manca la conclusione: Personalmente, non presto nessuna attenzione alle dichiarazioni di quel sito. Anche se qualcosa la dovesse azzeccare, rispetto alle tonnellate di roba non verificata è una goccia nel mare e non vale la pena perdere tempo dietro tutte le "rivelazioni shock". Potrei definirlo un giornale scandalistico, ma con argomenti leggermente diversi dai soliti divorzi tra star e vizi di gente ricca.
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Alex Lebedev
Il segreto della politica? Fare un buon trattato con la Russia. - Otto von Bismarck
zemaniac
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Re: Wikileaks: Quando la "Diplomacy" viene a galla

Messaggio da zemaniac »

Nessuno ha detto che i documenti sono falsi, e quindi questo è un punto di partenza importantissimo.

Detto questo, è ovvio che Assange non ha agito da solo e ha avuto parecchi collaboratori. Sicuramente c'è qualcuno di grosso dietro questo sito, ma noi lo dobbiamo sfruttare per "prendere coscienza" e "svegliarci un po'".
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